Intitolato “La gestione dei servizi pubblici locali e le novità legislative”, il secondo seminario del ciclo di incontri in fiscalità e finanza “Obiettivo Agenda 2030: Comuni sostenibili”, è stato incentrato sulla disciplina delle società pubbliche e quella dei servizi pubblici locali, con particolare riguardo al tema delle in-house providing.
In questo nuovo appuntamento che ha visto la partecipazione di esperti in materia e rappresentanti degli enti municipali, ha relazionato il professore Stefano Pozzoli, ordinario di Economia aziendale all’Università di Napoli “Partenope”.
Ad introdurre i lavori, Paola Bianchi, project manager di Fincalabra.
Davvero apprezzata la lectio di Pozzoli, accademico ma anche dottore commercialista, revisore contabile e firma del “Sole 24 Ore”, che ha passato in rassegna gli aspetti relativi alle società partecipate come la Sorical, insieme alla gestione della raccolta dei rifiuti e dei trasporti pubblici locali, concessioni balneari e altro.
Di notevole interesse gli esempi portati all’attenzione della platea in merito alla competizione del mercato, nella differenza di settori dove invece l’affidatario non può che essere uno come nel caso della gestione dell’acqua.
“Il servizio idrico – ha precisato Pozzoli – è un servizio industriale e deve pertanto avere un gestore in grado di investire nelle tecnologie e nella qualità del servizio”.
E ancora: “Qui subentra l’importanza della programmazione, specie quando si tratta di rigenerare la rete idrica obsoleta. Nel manuale di istruzioni dell’Anac, qualsiasi cosa viene definita servizi pubblici locali a rilevanza economica”, ha sottolineato il professore indicando una distinzione con i servizi strumentali. Riguardo a questo, è stato affrontato l’aspetto del “perimetro del servizio pubblico locale e del principio di sussidiarietà”, vale a dire il concetto che sia stata lasciata ai Comuni la facoltà di decidere cosa debba essere inserito nel servizio pubblico locale: “La norma consente ancora di indicare quali sono i servizi pubblici locali ma con una procedura complicatissima”. È stato quindi citato l’art. 14, ovvero la scelta della modalità di gestione del servizio pubblico locale.
Nella seconda parte del seminario il professore Pozzoli ha affrontato l’argomento sulle società pubbliche che non sono equiparabili alle pubbliche amministrazioni.
“Si vogliono fare gli investimenti o si vogliono contenere le tariffe? Se gli investimenti che sono necessari impattano sulla tariffa occorre conciliare le due cose – ha evidenziato – Siamo in una fase in cui gli investimenti sono la priorità”.
Quello che cerca di fare oggi l’Anac è di riportare tutto ai servizi di rilevanza economica.
Imprescindibile il passaggio sul PNRR che, fra le altre cose ha indicato di sistemare il sistema idrico.
Nella relazione dei Corte dei conti, a parlare sono i dati: 17mila affidamenti diretti su 18mila totalità. Il PNRR non è quindi solo una opportunità finanziaria (i miliardi stanziati dall’UE per l’Italia), è un programma di riforme a 360 gradi che spaziano nelle famose sei missioni del Piano: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e e coesione; salute.
Sono dunque stati trattati i principali temi proposti dal TUSP e le novità introdotte dalla legge sulla concorrenza e del decreto di riordino.
In chiusura: “È vero che in Calabria non ci sono tante società pubbliche – ha concluso Pozzoli – ma ciò che interessa ai cittadini è che non ci siano rifiuti per strada, che si abbia l’acqua, i servizi cimiteriali e che la mensa scolastica funzioni. Misure rilevanti anche per il consenso”.
📄 Slide – Il punto sui servizi pubblici locali – Prof. Stefano Pozzoli